07 Nov

MEDITAZIONE E SPORT. LO STATO DI TRANCE

Ti chiedo di metterti comodo/a come ho fatto io perchè questo articolo è destinato a contenere informazioni davvero importanti e che ti garantisco, possono aiutarti a continuare il tuo percorso.

Nel precedente articolo vi ho elencato quali sono stati i benefici che ho sperimentato su di me da quando medito. La meditazione però non è tutta uguale e non ho provato una sola tecnica. L’articolo che sto per scrivere parlerà appunto dello Stato di Trance. Cos’è, a cosa serve e come si raggiunge?

Lo Stato di Trance è uno stato di coscienza alternativa. Gli stati del nostro cervello possono essere essenzialmente di 4 tipi. Lo stato di veglia, lo stato di trance, lo stato di sonno e lo stato di coma. Ogni stato è caratterizzato dalla produzione prevalente di onde elettriche differenti. Sono tutte misurabili. Le onde emesse possono essere di 5 differenti frequenze:

  1. Delta 0,1 – 3,9 Hertz. Sono le onde che emettiamo in stato di sonno profondo.
  2. Theta 4 – 7,9 Hertz. Emettiamo queste onde quando siamo nella fase del sonno REM o negli stati di trance profonda.
  3. Alfa 8-13,9 Hertz. Queste onde sono emesse nella fase in cui siamo svegli ma con gli occhi chiusi, per esempio appena prima di addormentarci.
  4. Beta 14 – 30 Hertz. In questo momento probabilmente stai emettendo queste onde. E’ lo stato di veglia, mentre stai elaborando qualcosa con il tuo cervello. Lettura, calcoli matematici, attività diciamo cosciente.
  5. Gamma 30 – 42 Hertz. Caratteristiche degli stati di particolare tensione. Sono le ultime ad essere state scoperte e alcune ricerche sui monaci tibetani dimostrano che chi medita ha una buona qualità e quantità di queste onde. Sono caratteristiche anche della nascita di idee e stati di apprendimento.

Produciamo sempre, o quasi, tutti i tipi di onde ma in maniera diversa in base a ciò che stiamo facendo. Questa premessa per dire subito che lo stato di Trance esiste, è misurabile e riconosciuto, non stiamo parlando di magia o misticismo.

Attraverso tecniche differenti possiamo quindi spostarci in diversi stati cerebrali. Le tecniche che ho provato direttamente prima su di me e poi anche su altre persone sono:

  • l’ipnosi Ericksoniana (con vari obiettivi)
  • la meditazione Vipassana
  • Il Reiki
  • Il viaggio Sciamanico

Sono qui a scrivere questo articolo prima di tutto per fare il grande punto della situazione e per condividere la mia esperienza con te, che potresti conoscere qualcosa di nuovo e di utile.

Potrei scrivere un intero articolo su ognuna di queste tecniche, o metodi, o pratiche. Anzi se ti interessa forse lo farò. Quello che mi preme ora è farti capire però cos’hanno di diverso l’una dall’altra e cosa le accomuna.

Iniziamo con le cose in comune. Quello che hanno in comunque queste pratiche sono sicuramente lo stato di rilassamento fisico e mentale che generano. Come diceva uno dei miei maestri “se va male ti rilassi”. Sti cazzi, per la maggior parte delle persone basterebbe anche solo questo! Altro punto in comune è che tutte, se sono fatte bene, permettono di accedere volontariamente a quello stato di coscienza alternativa, nella quale produciamo onde differenti dalle beta o delta. E’ muovendoci armoniosamente tra queste onde cerebrali che noi possiamo aver accesso a tutte le potenzialità della nostra mente. Come una melodia musicale.

IPNOSI ERICKSONIANA

E’ la tecnica che ho esplorato meglio, quella con la quale mi trovo meglio, quella che funziona meglio per me. Con questa tecnica si viene guidati da una voce guida (ipnotista) che porta nello stato di rilassamento psicofisico e successivamente, utilizzando metafore, similitudini e immagini potenti guida la nostra mente con una sola MONOIDEA. Una monoidea può essere un’immagine, un concetto, un intento, un obiettivo o anche una sensazione da raggiungere. Esempi sono:

la sensazione di essere leggeri

raggiungere una soluzione ad un problema

aiutare il corpo nel processo di guarigione o di recupero post infortunio

Si accede a questo stato essenzialmente attraverso il ritmo. Il ritmo della parola e del respiro.

LA MEDITAZIONE VIPASSANA

Sono venuto a conoscenza di questa pratica durante un corso. Mi ha subito incuriosito e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione appena si è presentata. 10 giorni di corso intensivo seguendo il metodo del maestro S. N. Goenka. 11 ore al giorno di pratica consapevole. Si medita seduti su un cuscino e tra atroci sofferenze fisiche e mentali (dovute apparentemente all’immobilità) e stati di quasi estasi, si impara a domare i pensieri, calmare la mente e ascoltare ogni sensazione fisica. E’ stato un grandissimo allenamento. Un’esperienza che consiglio a chiunque. Sono convinto che se ogni persona sulla terra dovesse fare un’esperienza simile avremmo risolto buona parte dei problemi del mondo. Non esagero. Qui il link al video che ho registrato dopo il mio rientro:

Questo invece il link al centro Dhamma Atala a Luterano, unico centro in Italia. L’esperienza è molto forte, molto consigliata e gratuita:

https://www.dhamma.org/it/index

IL REIKI

Il reiki è una tecnica di guarigione orientale olistica. Devo dire che tra tutte le tecniche è quella che mi ha aiutato meno. Non ha una base scientifica vera e propria ma nonostante tutto mi ha lasciato tanto. Grazie a questa esperienza sono arrivato a percepire la grande energia che unisce tutti gli esseri viventi della terra. Non è un concetto astratto, l’ho proprio percepito chiaramente e da quel momento mi capita spesso di riuscire a farlo. Ho abbandonato però questa pratica. L’ho utilizzata meno di 10 volte e devo ammettere che ha sempre funzionato nonostante il mio scetticismo di base. Diffidate da quegli operatori che vi fanno spogliare, è una disciplina che si pratica anche senza contatto fisico, solo avvicinando le mani al corpo del soggetto.

IL VIAGGIO SCIAMANICO

Figata. Questo è una figata. Il viaggio sciamanico è un’esperienza che ultimamente mi è stata davvero utile. Lo sciamano è una figura che è presente in quasi tutte le culture al mondo. Gli sciamani sono i maestri della Trance. Hanno un’origine antichissima ed esisteranno sempre, proprio perché la capacità di accedere a questo stato alternativo di coscienza è una caratteristica fondamentale per l’uomo. Un patrimonio dell’ umanità. I loro metodi sono così primordiali e assoluti da essere del tutto simili in ogni parte del mondo, in popolazioni mai venute in contatto tra loro, come gli Indios del rio delle Amazzoni e gli aborigeni australiani.

Possono avere diverse funzioni che non elenco in questo articolo.

La prima volta che mi sono approcciato allo sciamanesimo è stato per caso, grazie ad un regalo di Natale. Non mi aspettavo nulla e non avevo domande. La sciamana mi ha consigliato di fare un viaggio con lo scopo di conoscere il mio animale totem (??) mi sono fidato e subito dopo ha iniziato a suonare il tamburo sciamanico appunto. Allora, già io sono appassionato di percussioni, sentire quella vibrazione proprio lì vicino a me, che stavo disteso su un comodo tatami mi ha letteralmente mandato istantaneamente in altro mondo. Come sempre i viaggi migliori li fai quando non hai aspettative. E così sono stato lupo, poi uccello e poi luce, tanta luce. Non descrivo nel dettaglio tutto il viaggio che ho fatto, farei viaggiare anche voi! magari lo farò con un vocale! Un podcast forse? chissà.

Resta però l’insegnamento, il mio viaggio cosa mi ha insegnato quella volta? Ho percepito inizialmente un fortissimo istinto di protezione nei confronti del mio branco. Li facevo vivere, sbagliare, gli davo l’educazione perfetta, fatta di frustrazione e capacità di risolversi i problemi, con il giusto aiuto e l’ambiente favorevole. E’ stato davvero coinvolgente. A quel viaggio ne sono seguiti altri e altri ancora e ogni volta, ogni singola volta imparo qualcosa.

Ancora una volta, anche nel viaggio sciamanico, la porta d’accesso alla trance è il ritmo. E’ cosi, sarà sempre così. Viviamo immersi in un mondo fatto di ritmi. Le stagioni, il giorno e la notte, il ciclo lunare, il ciclo della vita fatto di nascita e morte, ma anche il ritmo del respiro, del cuore, dei movimenti. Tutto ha un ritmo. La chiave, la porta di accesso alla Trance è proprio il ritmo. Il respiro è uno dei ritmi più utilizzati proprio perché è sempre alla portata di tutti, anche in treno.

Se ti è piaciuto questo articolo ti prego di condividerlo. Non per far pubblicità a me ma semplicemente perché credo davvero che lo stato di Trance debba essere conosciuto da più persone. E’ giusto diffondere questo regalo della natura perché sono convinto che arriviamo da li e torneremo li. Nel momento in cui non troveremo più una soluzione alle nostre tragedie sarà ancora li dove dovremo tornare a cercare le risposte e le soluzioni. Così è sempre stato e così continuerà a essere.

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