ALLENAMENTI IN QUARANTENA
Ho chiesto al gruppo dei ragazzi che seguo di scrivere due parole riguardo al periodo che abbiamo passato. Semplicemente volevo sapere come ogni “testa” ha affrontato questo periodo.
Cos’hanno pensato e come hanno reagito è per me motivo di studio e riflessione.
Attenzione, qualche testimonianza è piuttosto toccante.
ANONIMO
Ciao a tutti,
sono un medico rianimatore, uno di quei medici in prima linea nella “guerra” contro il COVID. Parlo di guerra perché io l’ho vissuta come tale. Un soldato ha paura del nemico; io la paura di prendermi il SARS-CoV-2, così si chiama il virus che causa la malattia COVID-19 l’avevo tutti i momenti in cui ero nella “mia” rianimazione- Ero in quel “tugurio” bardato di maschera, tuta e occhiali 12 ore al giorno per 7 settimane senza nessun giorno di riposo. Come non avere paura. Un soldato vede in faccia il fuoco nemico; c’erano dei momenti in queste settimane in cui non sapevamo dove mettere i malati. Come responsabile della mia terapia intensiva bisognava decidere. Tu che faresti con un malato di 70 anni che hai in terapia intensiva e uno di 38 con 2 figli che ha bisogno di un posto ma non lo ha? Devi decidere. E il fuoco nemico non ha dato tregua per settimane. Sembrava davvero troppo forte.
Un soldato pensa alla sua famiglia; io la paura di infettare la mia famiglia l’avevo tutti i momenti. Per scelta, io e mia moglie abbiamo deciso di dormire in letti separati. Lei con mia figlia io solo. Facevo una doccia con clorexidina tutti i giorni prima di vederle. Non vedevamo nessun altro della famiglia. Ma la paura di trasmettere loro il virus, il nemico, era qualcosa che ti preoccupava talmente tanto da sentirti impuro.
Un soldato si sente stanco; uno dei ricordi più vividi che ho è la mia stanza da letto nelle notti insonni passate a capitanare la mia squadra in rianimazione. Notti in cui il tuo unico pensiero era ripassare tutti i tuoi malati per capire se potessi fare qualcosa in più. Notti in cui telefonavi in reparto alle 3 del mattino per sapere se uno dei tuoi 15 “feriti di guerra” stavano migliorando o meno.
Un soldato impara la resilienza e in tutto questo lo sport mi ha aiutato. Allenamenti alle 4:30 del mattino, prima di andare al lavoro, per sentirti vivo, carico a lottare; allenamenti in cui potevi sfogare la tua rabbia contro il nemico.
Il mio augurio è che questa guerra finisca davvero, anche se purtroppo credo abbiamo combattuto (forse perdendola) una sola battaglia.
Un buon rientro nella vita reale a tutti, e non dimentichiamo l’insegnamento più importante che questo periodo ci lascia: il valore della vita.
SERGIO
Trascurando ovviamente qualsiasi considerazione socio-politica sulla gestione dell’emergenza e sul dolore immenso legato ai nostri defunti, posso affermare serenamente (sportivamente parlando) di aver sposato in pieno l’ affermazione che recita: “impedimento fa rima con giovamento” (piu’ volte presente nella mia vita in ambiti diversi).
A tal riguardo voglio proprio soffermarmi sull ultimo interrogativo presente nel tuo whatsapp:
a cosa ti è servito questo periodo?
analizzando l’aspetto sportivo mi è servito a molto, in primis mi sono posto la domanda:
esiste ancora un Sergio atleta?
Sono quasi due anni che ci conosciamo e come ben sai il fattore che mi ha spinto ad approcciarmi alla tua figura è: “ristrutturazione”.
Ristrutturazione iniziata piu’ vote ma sempre insabbiata a causa di quel senso del dovere che inevitabilmente si trasforma in senso di colpa ingiustificato nei confronti di impegni professionali e famigliari (qui si potrebbe iniziare un analisi immensa).
E’ proprio in questo periodo di quarantena che sono riuscito a fermarmi a riflettere, pensare e sentire dentro di me che il mio vero istinto è quello di ricominciare a praticare sport regolarmente con l’obbiettivo di star bene fisicamente ma anche con ambizioni agonistiche (amatoriali ovviamente). Questo modo di fare regolarmente sport è la chiave per star bene con me stesso e con la mia famiglia, è l’energia giusta che mi serve per affrontare ogni ostacolo professionale con l’adeguata serenità e pacatezza.
Insomma , questo periodo di quarantena ha fatto riemergere in me la mia vera essenza: quella sportiva.
Affermo con certezza che questa volta la “ristrutturazione” è ripartita nel modo giusto.
A presto,
sergio
SIMONA
- Ho scoperto gli amici veri
- Ho riscoperto il piacere di leggere, viaggiando tra le pagine di un libro
- Ho riscoperto il piacere di lascarmi stimolare dalla fantastia con la mia bambina
- Ho capito che si può fare la spesa ogni 15 giorni
- Ho vissuto con piacere la lentezza
- Ho riscoperto il piacere di curare me stessa
- Ho scoperto che per anni potrei fare a meno di comprare vestiti, ne ho di bellissimi che non ricordavo di avere
- Il giardinaggio rilassa
ADRIAN
Aspetti negativi da quarantena: sicuramente alcuni pensieri negativi e lo stress su come sarà il futuro… aver praticamente capito di aver perso la stagione 2020… se non per quel che saranno un paio di mesi finali (da confermare cmq) e lo stress sui pensieri sul lavoro…
– e aver appreso che si vive in una societa dove la bici intesa anche come mezzo di spostamento o mezzo per tenersi un po in forma o svagare la mente (come altri sport anche) non contano un cazzo… e vieni visto come un decelebrato mentale se ti fai la tua uscitina anche solo da 1h
Pensieri piu positivi e cose che ho imparato:
– ad affrontare la situazione man mano che arriva basandomi su notizie certe e affrontando le cose poco la volta diciamo…
– ho usato l’attivita fisica solo per tenermi un pò in forma seguendo le tue dritte e autocreandomi alcuni allenamenti o piccole autosfide un po piu stimolanti per passare meglio il tempo e non far diventare tutto monotono
– l’aspetto piu IMPORTANTE che mi ha colpito è che a ogni decisione che arrivasse di vari divieti ecc ecc di primo impatto mi innervosiva e mi intristiva.. magari passavo anche una giornata intera a pensare” ma che cazzo di senso ha questo o quello ecc”.. poi trovavo lo stesso una soluzione per affrontarla… una soluzione che mi divertisse… che mi facesse allenare o muovere ugualemente in questa situazione particolare… che mi facesse sentire di aver superato l’ostacolo in maniera produttiva…
Ultima considerazione soprattutto per te ??
– ho capito che tolto qualche giornata particolare dove mi piace soffrire piu del solito ? senza obbiettivi fissi la voglia di allenarsi tanto cala leggermente… il mio obbiettivo e diventato restare in forma… mantenere un ottima base con gli strumenti limitati a mia disposizione… ma l’allenamento hard ho capito che lo devo riservare per quando c’e qualcosa in ballo diciamo
MICHAEL
Questo periodo sicuramente non è stato facile per nessuno.. e sicuramente non è ancora finita.. ci serve ancora un po‘ di pazienza finché possiamo tornare alla „normalità“ che siamo abituato..
Dunque per me questo periodo ho provato a prendere a mio vantaggio; ho cercato a creare la mia giornata sempre strutturata. Ho lavorato parecchio in palestra cercando a fare Il lavoro „secco“ ; e poi facendo rulli con lavori molto specifici e di qualità!
Ho cercato sempre di darmi nuovi obiettivi e stimoli e lavorare su ogni giorno e degli obiettivi per il futuro a lavorarci su .. sicuramente è ancora tutto incerto .. pero ogni giorno dobbiamo prendere come una sfida .. e fare il meglio che possiamo?
Dunque settimana prossima possiamo già girare fuori casa in bici e non vedo l‘ora di esserci nuovamente in mezzo alla natura
MARCO
Pensieri positivi non tantissimi, oltre a essere felici di star bene in famiglia gli unici pensieri….anzi più che un pensare era un sognare ad occhi aperti…ecco era un sognare ad occhi aperti su più fronti. Sul futuro più astratto che reale! È stato ogni giorno così solo sogni in testa astratti e di un certo calibro anche irrealizabili vista la situazione, ma comunque forse possibili di quell’1% che ti mette in moto il cervello ed il fisico.
I pensieri negativi ci son stati eccome …ogni giorno è stato un lottare tra la realtà negativa e sognare in grande, cercando nel presente la salvezza. Ecco, secondo me, i pensieri non fanno bene al presente ma sono il futuro ed il passato, mentre pensi non stai facendo nulla di concreto o se lo fai lo si fa’ male… affrontando il presente invece ho davvero fatto fruttare tutte le mie doti più nascoste, fin’ ora bloccate dalla frenesia o semplicemente perché non ne sentivo il bisogno. Doti abbandonate da bambino e mai più riprese.
È un vero toccasana il presente.
Gli obiettivi che mi son posto in questo periodo rinchiuso in casa non sono stati raggiunti ma li ho avvicinati, perché sono infiniti nel tempo, li ho inseguiti essendo frutti dei sogni, come si insegue un sogno così io ho inseguito i miei obiettivi. Non tralascio però che due barra tre obiettivi finiti, li ho impostati e quasi completati tutti.
Alla domanda che mi poni su cosa mi è servito questo periodo, bhe credo abbia marcato ancora di più alcuni miei idealismi di vita e affiancato alcuni nuovi valori.
PIETRO
Ciao Simo, questo periodo mi ha fatto capire che non sempre possiamo controllare le cose e i fattori esterni nella vita, proprio come succede a volte nello sport. L’unica cosa che possiamo fare in questi casi è accettare la situazione e cercare di trovare diverse soluzioni.
Mi ha anche fatto capire che devo godermi di più le piccole cose e dare meno importanza ad altre.
É stato un periodo molto duro di testa, ma il fatto di essermi allenato in qualche modo quasi tutti i giorni da casa, mi ha aiutato ad andare avanti e a distrarmi.
JENNY
Sono sincera ammetto che questo periodo non mi è pesato molto, non ho mai avuto modo di pensare “che palle mi sto annoiando” anzi c’erano giorni in cui avrei voluto avere più ore perché le cose che avrei voluto fare erano molte. Sicuramente posso dire che non mi è pesato molto in quanto sono stata molto fortunata a vivere questo periodo le persone che più amo, i miei genitori e il mio moroso. Ovviamente non nego che mi manchino le mie amiche e mi manca uscire con loro ma ringrazio la tecnologia per aver fatto sentire meno la loro distanza tramite videochiamate ecc. Posso inoltre dire che che avere una terrazza ed un giardino a disposizione ha aiutato molto perché al solo pensiero di dover proprio star chiusa in casa come è successo a molte persone mi viene da star male!
Allenarmi con la mia handbike in giardino ha reso meno monotono e noioso il mio allenamento sui rulli, sentire comunque l’aria sulla pelle e il sole in fronte mi illudeva un po’ di essere per strada ad allenarmi nonostante fossi ferma su un rullo ?
Nonostante le gare siano state praticamente tutte annullate non ho mai voluto smettere di allenarmi, mi sono imposta di non farlo perché allenarsi fa bene oltre che al fisico e alla salute anche alla mente e soprattutto mi permetterà di essere più “pronta” quando dovrò affrontare la mia prima gara.
Non nego che ci siano stati giorni di down dove tutto sembrava buio, dove non riuscivo a vedere una via d’uscita a tutto ciò, dove avrei voluto prendere l’auto e andare a fare un giro o andare a fare una “passeggiata” in montagna e liberare la mente da tutto ma poi pensavo e leggevo storie di bambini malati di cancro o di fibrosi che devono stare chiusi negli ospedali per mesi e mesi e allora mi sentivo davvero stupida a lamentarmi per questo periodo di restrizioni che serve per il nostro bene.
Da questo periodo uscirò sicuramente più consapevole di quanto, nonostante tutto, sono fortunata ed inizierò ad apprezzare anche le piccole cose che prima davo per scontate e invece non lo erano.
Ci sarebbero un sacco di cose da dire a riguardo di questo periodo ma non è semplice trovare le parole adatte, sarà sicuramente un periodo che non dimenticheremo facilmente ma speriamo almeno termini definitivamente quanto prima..
FABRIZIO
E all’improvviso stop. Sembra un film, ma è la realtà. Qualcosa è andata male. Qualcuno è in prima linea, qualcun altro è più fortunato e vive la vicenda dai media, impaurito ma al sicuro, nella propria casa. È qui che ci hanno detto di stare, qui siamo protetti, andrà tutto bene. Diamo spazio alle web cam, colloqui, video, libri, musica, informazione. Nessuno molla, nessuno si ferma, siamo tutti a casa ma il mondo continua, va avanti. La vita scorre, cambia il modo di comunicare. Si intravedono fallimenti e si colgono nuove opportunità. Io sono positivo, è il “mazziere della vita” che mischia le carte ed il gioco ricomincia. Io? Resto a guardare? Ma no… mi guardo dentro e scopro la vita che vorrei, la adatto alle limitazioni in essere, faccio la lista delle priorità. Mi godo il presente. Vivo.